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Successo senza precedenti a Hollywood per l’apertura del L.A. – Italia Film Fest (17 febbraio 2013)

Nell’ambito del 2013 – Anno della Cultura Italiana negli Stati Uniti,  il Consolato Generale d’Italia ha presentato il 17 febbraio l’8^ edizione del Los Angeles, Italian – Film, Fashion and Art Fest, manifestazione prodotta dall’Istituto Capri nel Mondo. Introdotto dal Presidente dell’Istituto Capri nel Mondo, Pascal Vicedomini, il Console Generale ha salutato i presenti prima della proiezione del film “Gladiatori di Roma in 3D di Iginio Straffi.

Dopo aver illustrato il significato e i contenuti dell’Anno della Cultura Italiana negli Stati Uniti, il Console Generale ha sottolineato il posto speciale che occupa il cinema nel calendario degli eventi programmati a Los Angeles in cooperazione con l’Istituto di Cultura.
Ha poi presentato il Presidente dell’Agenzia ICE Riccardo Monti  che si e’ rivolto al pubblico ricordando l’impegno delle Istituzioni Italiane nella promozione del cinema come fundamentale risorsa per il sistema economico e  produttivo italiano.





Los Angeles, Italia




(ANSA) – Al Pacino al Los Angeles- Italia, “Un premio alla carriera ma non sono finite” 
“Non sono finito. Come diceva l’allenatore d baseball Yogi Berra: sarò finito quando avrò finito”. Un premio alla carriera è sempre un momento di bilancio. Lo è stato anche per Al Pacino, che ieri sera ha ricevuto il premio intitolato a Jack Valenti nell’ambito del festival Los Angeles – Italia, che per una settimana  porterà l’Italia e il suo cinema nel cuore di Hollywood.
 
Al Pacino era l’ospite d’onore. Una standing ovation l’ha salutato sul palco dell’evento organizzato, come accade da otto anni a questa parte, da Pascal Vicedomini. Ad applaudirlo erano davvero in tanti, fra gli altri Michele Placido,  Martha De Laurentiis, moglie dello scomparso produttore Dino, Tony Renis, il regista David O. Russell candidato all’Oscar per il film Il lato positivo, il produttore Harvey Weinstein, e il giornalista Larry King, amico di vecchia data di Pacino. “A New York ero l’unico ebreo in mezzo agli italiani – ha detto il famoso intervistatore della CNN –  e quando un italiano diceva di fare una cosa occorreva farla e basta. Non bisognava usare il cervello. Quante botte presi”.  
Ma Pacino ha altri ricordi:  “Crebbi nel Bronx del dopoguerra. Ero io l’unico italiano in mezzo a irlandesi, ebrei, ispanici ed ero io che prendevo le botte”.  
 
Nell’accettare, dalle mani di Larry King, il Jack Valenti Legend Award,  “un premio così pesante che c’è da guadagnare anche un’ernia”, Al Pacino si è emozionato: “Sono terribilmente commosso, non mi aspettavo una accoglienza del genere, per me è un grande onore”. L’attore newyorkese ha una grande ammirazione per l’Italia e i suoi miti cinematografici: “Vittorio Gassman,  Marcello Mastroianni, Gian Maria Volontè sono i miei maestri, ma  lo sono anche i tanti italoamericani che hanno fatto la storia del cinema,  Anthony Franciosa, Ben Gazzara… poi negli anni Settanta c’è stata l’esplosione degli artisti di origine italiana: Coppola, De Niro, Stallone… Pacino, appunto, anche se l’italiano io non lo so.  In casa mia si parlava italiano solo quando i miei non volevano che capissi. So dire solo una cosa nella vostra lingua: una mano lava l’altra e tutte e due lavano la faccia”. Pacino pronuncia la frase in un italiano talmente stentato da provocare le risate del pubblico, in una sala davvero stipata all’inverosimile.
 
Sul finire della cerimonia, ad allietare soprattutto il pubblico femminile, è arrivato Gerard Butler, protagonista dell’ultimo film di Gabriele Muccino, Quello che so sull’amore. Arriva inaspettato, vestito da motociclista “Solo per un saluto”, ma poi decide di fermarsi, coinvolto dal calore della serata italiana.
 
Promossa dall’Istituto Capri nel mondo con Rainbow Group, Eni, Cin Group, il sostegno della Dg Cinema Mibac in collaborazione con il Consolato Generale d’Italia, l’Ice e Cineciaatà Studios, l’ottava edizione di L.A. Italia -Film, Fashion and Art Fest prevede una settimana di proiezioni, performance ed eventi sino alla vigilia degli Oscar a cui l’Italia partecipa quest’anno con la candidatura del compositore Dario Marianellli per la colonna sonora di “Anna Karenina” e col documentario sulla onlus Emergency di Keif Davidson.